Sapevate che curiosando nel cimitero di Haworth è ancora possibile scovare la lapide sotto la quale venne sepolta Tabitha Aykroyd nel 1855? Noi abbiamo avuto modo di vederla diverse volte, eppure è sempre difficile ricordare esattamente dove si trova. E’collocata in un punto non molto lontano dal muretto che separa il giardino del Parsonage dal cimitero, ma si confonde facilmente tra le altre tombe ormai ricoperte di muschio e dissestate. Per i meno avventurosi, all’entrata del cimitero è stato installato un cartello che indica esattamente la posizione dove trovare Tabitha, ma la voglia di perdersi tra le lastre di quelle meravigliose tombe monumentali è sempre troppo forte. Così, anche questa volta, siamo andate alla ricerca senza alcuna indicazione.

Questa lapide poggiata a terra purtroppo passa facilmente inosservata perchè non è particolarmente ricca nè vistosa. Trattandosi di un personaggio così legato alla storia della famiglia Brontë, un appassionato in visita si aspetterebbe qualcosa di diverso, ma Tabby non proveniva da una famiglia ricca e i suoi resti sono modestamente sepolti assieme a quelli di Susannah Wood (sua sorella) ed un certo George Aykroyd (probabilmente suo fratello). Della sua vita personale non si sa molto, ciò che sappiamo per certo è che quando venne chiamata a lavorare al Parsonage dal Reverendo Brontë aveva già 53 anni, ed Elizabeth Gaskell la descrisse come “un perfetto campione di popolana dello Yorkshire, ne parlava il dialetto e ne aveva l’aspetto e i caratteri tipici. Abbondava in forte senso pratico e solido buonsenso. Non sapeva blandire: ma non risparmiava fatiche per servire la causa di quelli a cui voleva bene1“.

Fedele domestica della famiglia Brontë per più di 30 anni, così recita l’iscrizione sulla lapide, e sappiamo che Tabitha fu davvero affezionata alla famiglia e ai suoi “childers” (come diceva lei in dialetto antico), li accudiva, li accompagnava in lunghe passeggiate sulla brughiera, gli raccontava storie fantastiche di fate che influenzeranno i loro romanzi e che non dimenticheranno nemmeno da adulti. Soprattutto Emily, che trascorreva molto tempo con lei in cucina, fu influenzata da Tabitha al punto da costruire un intero personaggio basato su di lei, l’onesta e schietta Nelly Dean.

Tabitha è una figura che suscita moltissima simpatia negli appassionati Brontëani, e quel giorno nel cimitero, mentre cercavamo il suo nome su ogni lapide, abbiamo notato un ragazzo armato di macchinetta che si aggirava tra le tombe un po’ sperduto. Non sapevamo di quale nazionalità fosse finché non si è avvicinato per chiederci in italiano se sapessimo indicargli la lapide di Tabitha. Si chiamava Marco, partito alla volta dell’Inghilterra per un itinerario letterario che comprendeva altre tappe meravigliose… e la cosa più bella è che Marco non viaggiava da solo, aveva sua moglie Rachele e il loro bambino Edoardo con sé! E’ stato molto bello incontrarsi e chiacchierare, conoscere questa bellissima famiglia di viaggiatori letterari resterà uno dei ricordi più belli del nostro ultimo viaggio. Purtroppo non sappiamo come è proseguito il loro tour, ma speriamo di incontrarli ancora, magari ad Haworth, e ascoltare tutti i loro racconti di viaggio!

Selene

1 E. Gaskell, Vita di Charlotte Brontë, Ediz. Castelvecchi, 2015