Sabato 21 novembre 2015 abbiamo organizzato un nuovo incontro Brontëano presso la deliziosa libreria-bistrot Tra le Righe a Roma. L’evento, un’occasione speciale per incontrare di persona lettori e appassionati brontëani, era interamente dedicato a Charlotte, e all’uscita della nuova, attesissima edizione di Shirley, edita da Fazi Editore. Ancora una volta la professoressa Maddalena De Leo, rappresentate italiana della Brontë Society, ha voluto partecipare alla nostra iniziativa, arricchendo l’incontro inviandoci dei contributi preziosi e condividendo con noi il suo vastissimo sapere in materia. É con piacere che vi proponiamo l’articolo da lei scritto, che abbiamo letto sabato in sala, e che tratta dei luoghi reali che ispirarono la stesura di Shirley (di cui potete leggere la nostra recensione qui), e dell’impatto che questi ancora producono sui numerosi appassionati che vi si recano.

UNA VISITA NEI LUOGHI DI ‘SHIRLEY’

Nell’ estate 2009 riuscii a visitare finalmente la Red House e Oakwell Hall, le due ricche case che Charlotte Brontë descrisse con dovizia di particolari nel suo romanzo Shirley. Dico finalmente perché, per quanto avessi a lungo in passato desiderato effettuare tale visita, queste imponenti dimore sono situate in una zona, la Spen Valley, che si può purtroppo raggiungere soltanto in auto perché non servita da mezzi pubblici pur essendo distante da Haworth solo venti miglia.

La ‘Red House’, così chiamata per il colore insolito dei mattoni con i quali fu costruita nel 1660, sorge a Gomersal ed era la residenza della famiglia di Mary Taylor, grande amica di Charlotte, che qui invitò ripetutamente la stessa a farle visita come ospite a partire dal 1830. In Shirley la ‘Red House’ si trasformò in ‘Briarmains’ e tutti i componenti della famiglia Taylor, per tradizione ricchi commercianti di tessuti, vennero rappresentati con vari nomi divenendo gli Yorke del romanzo brontëano.

Circondata da uno splendido giardino ricreato in perfetto stile vittoriano, la Red House è disposta su due piani contenenti ciascuno cinque ampie stanze adorne di mobili autentici e manichini vittoriani riproducenti gli abitanti della casa. Accanto ad essa, nel giardino, in quell’agosto 2009 mi fu possibile visitare anche l’interessantissima mostra ‘The Secret’s Out’, incentrata sulle testimonianze dell’amicizia che legò per tutta la vita Charlotte a Mary Taylor ed Ellen Nussey. Oltre alle lettere e ai piccoli oggetti appartenuti alle tre amiche, attraverso alcuni grandi tabelloni illuminati si poteva notare la differenza dei diversi stili di vita di queste tre donne vittoriane in riferimento ai canoni femminili obbligati della loro epoca: l’atteggiamento rivoluzionario e anticonformista di Mary Taylor, quello di denuncia e opposizione di Charlotte, quello tradizionale e tipicamente conforme alla mentalità vittoriana di Ellen Nussey.

Oakwell Hall, situata a Birstall e a pochi chilometri dalla Red House, è invece un’imponente dimora di epoca tardo-elisabettiana dalla facciata scura, anch’essa circondata da splendidi giardini e all’interno ricca di testimonianze della guerra civile inglese. All’epoca in cui Charlotte Brontë la visitò con Ellen Nussey intorno al 1840, questa dimora era un convitto per signorine e fu la fervida fantasia di Charlotte che provvide a trasformarla nella Fieldhead di Shirley, vale a dire la bellissima casa della protagonista del romanzo. Nel capitolo XI infatti essa ci viene descritta come ‘pittoresca, con il suo colore grigio, i vetri piombati, il portico di pietra che il tempo arricchiva di pennellate color seppia, il tetto irto di camini’.

Anche se difficili da raggiungere, queste due storiche dimore risultano molto interessanti. Una loro visita indubbiamente contribuisce a dare una visione più approfondita del processo ispirativo che fu alla base della travagliata stesura del terzo romanzo di Charlotte Brontë.

(Le foto ci sono state inviate dalla professoressa De Leo).

Prof.ssa Maddalena De Leo

Referente Italiana della Brontë Society

Consulente editoriale per l’Italia di Brontë Studies