Nel giorno del bicentenario di Emily Brontë, vogliamo anche noi poterla raccontare ispirandoci all’idea della mostra Making Thunder Roar e scegliendo alcuni degli oggetti a lei appartenuti che più ci hanno colpito durante questi anni di viaggi ad Haworth e visite al Brontë Parsonage Museum.

Serena: 

Che cosa significa Emily per te? Quando siamo state ad Haworth lo scorso giugno una delle cose che ho amato di più della mostra organizzata per il bicentenario di Emily Brontë, Making Thunder Roar, è stata sentirmi coinvolta in prima persona.
Non soltanto infatti era possibile ammirare gli oggetti selezionati e avvicinarsi un pochino di più all’universo di Emily, ma c’era qualcosa che aspettava proprio me. Me e tutti gli avventori del museo, tutte le persone che bicentenario di Emily Brontëproprio come noi erano si erano recate lì in pellegrinaggio in questo anno speciale. Proprio al centro, nel cuore della sala, c’erano un grande contenitore e delle schede. Chiunque poteva compilarle, rispondendo alla domanda Che cosa significa Emily per te? e poi inserire la propria risposta all’interno. Questo gesto di inclusione del pubblico mi ha commossa, mi sono sentita parte di qualcosa.

Che cosa significa Emily per me? Non so, probabilmente ispirazione. Non tanto per un talento o un genio particolare, quanto per un certo senso di libertà, una fedeltà a se stessa manifestata nelle scelte di tutti i giorni.

Se dovessi scegliere un oggetto appartenuto a Emily che mi ha colpita particolarmente mi troverei a indicare qualcosa che è già stato scelto dallo scrittore Mike Carey per la mostra. Si tratta di una pagina di diario di Emily del 26 giugno 1837 che contiene sia testo che immagini. Il testo, fitto fitto, contiene righe orizzontali, verticali e addirittura diagonali. Il disegno raffigura Emily e Anne, sedute al tavolo del salotto, intente a scrivere proprio i loro “diary papers“.

Trovo che questo piccolo foglio di carta custodisca ampia parte di quello che è stato l’universo di Emily: la fantasia sfrenata che si riversa in scrittura, il legame con i fratelli e con la casa, la riservatezza del suo carattere. È tutto lì, eppure non è abbastanza, vorremmo saperne di più. Ma forse è proprio questo non arrivare mai al suo cuore che rende Emily così affascinante: è impetuosa e sfuggente, non la puoi afferrare. Proprio come il vento che anima e sconvolge la sua amata brughiera.

Selene:

bicentenario di Emily BrontëCosa significa Emily per me? Sicuramente forza, coraggio e ispirazione.
Tra gli oggetti a lei appartenuti ho sempre amato la tazza in porcellana che le fu donata dai suoi padrini di battesimo. Regalare una tazza al nuovo nato era pratica molto diffusa in Inghilterra; durante il regno della regina Vittoria i regali come questo venivano consegnati un giorno prima della celebrazione ed esposti in salotto o in una stanza dove fossero visibili a tutti. Chissà se già al tempo della nascita di Emily si faceva lo stesso?  Una tazza in porcellana era forse meno costosa degli utensili in argento o oro che si era soliti regalare in queste occasioni, eppure esattamente come Emily quell’oggetto rivela ai miei occhi un’eleganza semplice e allo stesso tempo pregiata. Amo il modo in cui il nome Emily Jane Brontë si staglia con lettere dorate su un semplice sfondo bianco, senza troppi fronzoli. Oggi ho scelto proprio questo oggetto perché trovo che simbolicamente quelle tre parole scritte in oro su un regalo pensato in occasione della sua nascita, siano state il migliore auspicio per un nome destinato a brillare per sempre nella storia della letteratura inglese.

Se volete saperne di più sulla mostra organizzata per il bicentenario di Emily Brontë vi consigliamo di leggere Making Thunder Roar- il bicentenario di Emily al Brontë Parsonage Museum.