Entrando nella stanza di Catherine dopo la sua morte, Nelly Dean si accorse che Heathcliff era segretamente passato di lì. Aveva infatti trovato il volto di lei scoperto ed una ciocca di capelli chiari a terra. Erano i capelli di Edgar Linton, prima conservati nel medaglione ancora al collo di sua moglie defunta e poi sostituiti da Heathcliff con una ciocca dei suoi capelli scuri.

Così racconta Emily in Cime Tempestose, e per un lettore moderno quella di custodire delle ciocche di capelli in un ciondolo può sembrare un’usanza piuttosto bizzarra. Durante il diciannovesimo secolo però era largamente diffusa in Inghilterra l’abitudine di conservare i capelli delle persone amate come pegno di affetto o ricordo. Questa strana tradizione non si limitava ai vivi, ma si estendeva ai capelli dei defunti che venivano a volte intrecciati in costosi gioielli da indossare in memoria di chi non c’era più.

Il Brontë Parsonage Museum possiede una vasta collezione di capelli delle sorelle Brontë, ma non è l’unica testimonianza di come anche loro fossero avvezze a questo tipo di usanza. Quest’anno è possibile infatti vedere in esposizione un particolare gioiello commemorativo fatto con i capelli di Emily ed Anne dopo la loro morte. Si tratta di un bracciale intrecciato ad un’ametista, commissionato da Charlotte a Londra probabilmente nel 1851.

In inglese si chiamava Mourning Jewellery (Gioielli da lutto), e questo bracciale non è l’unico gioiello di questo tipo legato alla famiglia Brontë. Ad Aprile è stato  infatti riportato alla luce in un attico inglese un anello che presenta al suo interno l’incisione “Charlotte Bronte 1855“. L’anello è coperto da un piccolo sportellino che una volta aperto, mostra una minuscola treccia di capelli. L’oggetto non è parte della collezione del Parsonage purtroppo, ma è senza dubbio un esemplare di grande interesse per il museo. Non si conosce bene la storia di questo curioso reperto ma considerate le usanze del tempo e la data che riporta proprio alla morte di Charlotte, la Brontë Society ritiene possibile che si tratti di un originale commissionato a qualche gioielliere per ricordare proprio l’autrice di Jane Eyre.

Selene

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