Il 2016 è stato per noi l’anno di un lungo e memorabile viaggio sui passi di Anne Brontë. Sebbene sempre ricchi di avvenimenti, escursioni, appuntamenti, i nostri soggiorni nello Yorkshire sono solitamente molto brevi. Quell’anno però abbiamo deciso di concederci dieci meravigliosi giorni di lontananza dalla vita reale per dedicarci soltanto alla nostra passione bronteana. É stato un viaggio diviso in tre tappe che ci ha viste atterrare a Leeds per sostare un paio di giorni ad Haworth, e poi tra treni e taxi muoverci verso Scarborough e York, seguendo proprio le orme di Anne.

Lavorando presso i Robinson a Thorpe Green Hall dal 1840 al 1845, la più giovane delle Brontë ebbe la possibilità di spostarsi e visitare proprio queste due città, alle quali resterà affezionata per il resto della sua vita. Tutti sanno di come Scarborough le catturò il cuore, ma forse non tutti conoscono il legame tra Anne e l’incantevole York. La casa dei Robinson distava da lì una ventina di chilometri e Anne aveva sicuramente avuto modo di visitarla con le ragazze della famiglia, poiché lei stessa annotò di aver visto la maestosa cattedrale in uno dei suoi Diary Papers del 1841.

L’autrice restò così impressionata da York Minster che chiese di rivederla anche nel maggio del 1849, durante l’ultimo viaggio della sua vita, in compagnia di Charlotte e dell’amica Ellen Nussey. Quando infatti Anne era al culmine della malattia, Charlotte decise di portarla a Scarborough sperando che l’aria di mare avrebbe alleviato le sue pene. Questo diede alle tre ragazze l’occasione di fermarsi a visitare anche York. Nonostante la debolezza fisica, Anne volle assolutamente vedere un’ultima volta York Minster. Questo edificio maestoso le suscitò un’emozione talmente forte da farla interrogare sulla grandezza divina: se l’uomo, con il suo potere finito, era stato in grado di creare qualcosa di così meraviglioso… allora quanto grande poteva essere il progetto divino? Sembra sia stato proprio questo il pensiero di Anne davanti a tanta grandiosità.

York è senza dubbio una città che lascia il segno. É la città più medievale a nord dell’ Inghilterra, e si estende racchiusa dentro robuste mura risalenti al tredicesimo secolo che fanno da cornice ad un labirinto di minuscole stradine, vialetti, scorciatoie, intrecciate fitte fitte come i fili di una ragnatela. É un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, in cui l’antico si mescola perfettamente al nuovo senza rovinare il gusto di un viaggio nel passato. Mentre ci affacciavamo nelle Shambles, cenavamo in un vecchio pub, o rovistavamo tra i libri di una polverosa libreria dell’antiquariato, sembrava possibile veder spuntare da un momento all’altro qualche copricapo ottocentesco, o scorgere l’orlo di una gonna lunga e morbida svoltare l’angolo di una stradina.

Forse era la magia del posto, o forse era quell’atmosfera antica in cui eravamo immerse a farci sentire come delle viaggiatrici nel tempo sui passi di Anne Brontë. Oggi quei giorni ci mancano più che mai, ma torneremo a viaggiare e a scoprire, e torneremo a condividere la meraviglia della ricerca bronteana con voi che vorrete accompagnarci.

Selene

Se siete curiosi di sapere come prosegue la nostra avventura a Scarborough leggete qui: Una gita a Scarborough, sulle tracce di Anne Brontë