In un interessante articolo di Emily Roberson Wallace pubblicato sul numero di settembre 2016 di Brontë Studies[1], si parla del particolare significato che gli uccelli assumono nel romanzo di Emily Brontë. In Wuthering Heights infatti vengono menzionati non meno di cinquanta volatili che riflettendo quella infelicità che pervade il romanzo, con la loro presenza si pongono in linea con il senso della natura e il folklore di cui esso è intriso dall’inizio alla fine.

Le analogie si riferiscono a tre particolari volatili: il cuculo, la pavoncella e la passera scopaiola, ognuno dei quali trova rispettivamente un termine di confronto nei personaggi principali creati dalla Brontë e cioè Heathcliff, Cathy e il gruppo Hindley/HaretonEdgar/Isabella.

Sappiamo già dalle parole stesse di Emily Brontë che, nel corso della storia narrata, Heathcliff viene spesso paragonato al cuculo, un uccello che depone le uova in un nido non suo appropriandosene ben presto e seminando discordia fra tutti i suoi componenti; non così ricordata è invece, come sottolineato dalla Wallace, l’analogia della pavoncella (in inglese lapwing) con Cathy. Questo uccello, nominato solo durante la scena della pazzia nel capitolo dodicesimo, è un volatile della brughiera molto attivo e sempre in movimento, le cui piume sono imprigionate nel cuscino così come la protagonista di Wuthering Heights lo è in una casa che non riconosce come propria e da cui anela a liberarsi attraverso la morte. La pavoncella è inoltre un uccello ostile verso gli altri della stessa specie e non sa vivere in armonia, proprio come Cathy negli anni della fanciullezza e della prima gioventù non era stata in grado di costruire un rapporto amichevole con coloro che la circondavano (padre-fratello-servitù). Ancora un’analogia con questo volatile si può trovare nel significato ad esso attribuito da Shakespeare e nella cultura francese: chi si comportava in modo poco onorevole e subdolo infatti veniva spesso paragonato ad una pavoncella e Cathy, sposando Edgar preferendolo all’amato Heathcliff si era resa colpevole di ciò.

La passera scopaiola (in inglese hedge sparrow, detta anche dunnock) è in natura un uccello dalla vita breve che è solitamente vittima del parassitismo del cuculo. Proprio ad esso vengono accostati gli altri personaggi del romanzo che in un modo o in un altro diventano le prede della mania distruttiva di Heathcliff; così sarà soprattutto per Hindley quando si troverà costretto a cedere la propria antica casa all’usurpatore. Isabella, paragonata inizialmente a un canarino per la sua fragilità aristocratica, come questo delicato uccellino non potrà sopravvivere alle intemperie della brughiera, cioè al matrimonio con Heathcliff, fuori dalla sua gabbia. Una volta presa in trappola da colui che nel romanzo viene associato al cuculo diventerà però una passera scopaiola e, pur essendosi liberata della sua tirannica presenza, andrà incontro ad una morte precoce.

              Maddalena De Leo

[1]   Wallace Roberson Emily, ‘Caged Eagles, Songsters and Carrion – Seekers: Birds in Jane Eyre and Wuthering    Heights’, in Brontë Studies, settembre 2016, pp. 249-260.

 

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