Durante il mio soggiorno a Haworth del 2007 ebbi modo di visitare con grande interesse un’imponente dimora gentilizia in cui alla metà del diciannovesimo secolo fu ospitata Charlotte Brontë. Si tratta di Gawthorpe Hall, splendido edificio tardo-elisabettiano situato al centro di un meraviglioso parco proprio al limitare di Padiham, paesino del Lancashire vicinissimo alla più famosa cittadina di Burnley e distante solo quaranta minuti di auto da Haworth.

Circondata da un meraviglioso e curatissimo giardino, la casa appartenne alla famiglia Shuttleworth per molti secoli e solo da una trentina d’anni è statGAWTHORPE HALLa destinata da Lord Charles, l’ultimo discendente, alla cura e manutenzione del National Trust britannico. E’ tuttora mèta di visitatori e curiosi e in essa è possibile ammirare, oltre alle meravigliose stanze ricche di mobili antichi, tappeti, quadri e sculture di un certo valore antiquario, l’interessantissima collezione di ricami della compianta Lady Rachel Kay-Shuttleworth che, negli anni ’50 e ’60 del ventesimo secolo diede vita proprio a Gawthorpe ad una fortunatissima scuola di ricamo con allieve che seppe istruire benissimo in questa arte. I microscopici ricami di Lady Rachel sono infatti dei piccoli capolavori di precisione e chi li guarda rimane completamente estasiato.

La peculiarità che però per noi filo-brontëani ha Gawthorpe Hall è legata ai due periodi in cui Charlotte Brontë fu ospitata dai padroni di casa, Sir James Kay-Shuttleworth e sua moglie Lady Janet, e la cui conoscenza con la nostra autrice fu uno degli effetti del grande successo di Jane Eyre. Fu fra l’altro proprio Sir James a presentare Charlotte nel 1850 a Elizabeth Gaskell, sua futura biografa, anche se in un’altra sua casa sita nel Distretto dei Laghi.

Charlotte Brontë fu ospite a Gawthorpe Hall nel marzo 1850 e poi nel 1855 con il neo-haworth 2007 229marito Arthur Bell Nicholls al quale Sir James offrì, senza che fosse da questi accettata, addirittura la cura della parrocchia locale. La casa piaceva molto a Charlotte che la definì ‘secolare, grigia, imponente e pittoresca’ riandando con la memoria alle serate trascorse con i padroni di casa presso il grande focolare della sala da pranzo dai pannelli di quercia scura. In una sua lettera all’editore George Smith, Charlotte infatti ricordò ‘i dialoghi o per meglio dire i monologhi in verità non troppo opprimenti’ di Sir James, dato che ella di solito ascoltava più che parlare.

Durante la visita a Gawthorpe Hall, ebbi modo di soffermarmi a lungo dinanzi alla sala da pranzo immaginando la figuretta di Charlotte che, seduta in un angolo riempì più di centocinquanta anni fa quella stessa stanza della sua presenza modesta. Ed è bello pensare che, ancora oggi, questa dimora così solenne sia ricordata da molti soprattutto perché la famosa autrice Charlotte Brontë vi abitò per qualche giorno in due momenti della sua breve vita.

Articolo di Maddalena De Leo

Le foto nell’articolo ci sono state inviate dalla prof De Leo.